domenica 19 giugno 2011

basta farlo. senza pensarci su.

Siamo tutti molto impegnati. Sempre. Che noi siamo studenti delle superiori, o pseudo- studenti universitari disoccupati, non fa alcuna differenza; siamo sempre abbastanza impegnati per non poter far qualcosa, anche se magari ci piace.
Spesso non è il tempo a porsi tra noi e il nostro obiettivo, quanto il nostro ego. Lui è pigro e ha paura di cambiare, se stesso e il mondo che lo circonda. Perciò, senza grande difficoltà, si infila nella nostra testa, allo stesso modo in cui il mio gatto si infila nel letto coi miei genitori, furtivamente, silenziosamente, e ci sussurra quelle due tre paroline chiave che distruggono ogni pianificazione:"facciamo la prossima volta, alla fine oggi è tardi.", oppure "ho un gran mal di testa. credo proprio che non ce la farò a venire.", il peggiore in assoluto "non ce la farò mai.". E' così che, con metodi subdoli, l'ego ci impedisce di fare qualcosa che sa che cambierà, stravolgerà la situazione attuale delle cose. lui si oppone a noi e noi obbediamo. Molto spesso.
In fin dei conti di tempo ne perdiamo troppo; c'è chi lo perde guardando squallidi programmi televisivi, o chi si diletta nell'arte del dormire! basterebbe un piccolo sforzo, non tanto ai danni della stanchezza, quanto a quelli dell'ego. Basterebbe dirgli, una volta tanto, che questa volta siamo noi a decidere come andrà la giornata.
Ovviamente, tutto ciò non viene detto da qualcuno che ha pieno controllo di se e della sua realtà, quanto da uno che ha ben chiari i suoi difetti(almeno quelli che si realizzano nel rapporto con se stesso) e che cerca di distruggerli, cercando anche il modo di aiutare chi è nella sua stessa situazione.
al 90% cerchiamo di emulare quei personaggi che fanno tantissime cose, sempre impegnati, ma sempre vincitori. Cerchiamo di raggiungere quegli standard di successo senza accorgerci dello schermo, sempre più sottile, che divide la tangibile realtà con la squallida finzione televisiva. Noi non siamo personaggi della tv, siamo esseri umani. In quanto tali, per il nostro stesso bene, contrapponiamoci al divino, come la nostra tradizione religiosa vuole, e troviamo la via verso la felicità smettendo di ricercare ciò che non ci è accessibile.
Nella vita non si può essere belli, ricchi, talentuosi, infallibili, simpatici e circondati da persone perfette. Impariamo a godere di ciò che ci è stato dato e buttiamoci a capofitto nel perfezionamento di ciò che ci piace fare. Bastano due o tre attività per rendere la nostra vita sensata e piena di passione. viviamo una vita vera.

p.s. ai pochi che leggeranno!
non preoccupatevi se, dopo aver letto questo, aver provato un certo senso di disgusto per voi stessi ed esservi autoconvinti che DOVETE cambiare, domani sarete di nuovo lì dove siete partiti: io sarò lì con voi, pronto a predicare bene e razzolare male!


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